West Nile, contagi raddoppiati in Italia in una settimana: da 89 a 173 casi. Ecco quali sono le regioni più colpite secondo l’ISS.
Il numero delle infezioni da West Nile in Italia è quasi raddoppiato nel giro di pochi giorni, passando da 89 a 173 casi confermati. Un aumento che preoccupa le autorità sanitarie, con Matteo Bassetti che ha lanciato un duro monito, e che si accompagna a un alto numero di forme gravi. Ecco, a seguire, i dati nel dettaglio e quali sono le regioni più colpite.

West Nile, boom di contagi e quali sono le regioni più colpite
Dall’inizio del 2025 i casi di West Nile in Italia hanno raggiunto quota 173, come scritto nell’ultimo bollettino pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità e riportato da Fanpage, quasi il doppio rispetto all’ultimo aggiornamento che ne contava 89. Le infezioni gravi, ovvero quelle con sintomi neuro-invasivi, sono 72, e hanno provocato 11 decessi.
Le regioni maggiormente colpite sono Lazio e Campania. Il Lazio registra 37 casi neuro-invasivi, con la situazione particolarmente critica nella provincia di Latina. In Campania, i casi gravi sono 21. Anche altre regioni riportano contagi.
Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Sardegna presentano tra uno e quattro casi gravi ciascuna. Il tasso di letalità tra le forme più serie si mantiene stabile rispetto agli anni precedenti, con il 15% nel 2025, a fronte del 20% registrato nel 2018 e del 14% nel 2024.
Accanto ai casi più gravi, si segnalano 85 casi febbrili, 14 infezioni asintomatiche rilevate tra i donatori di sangue e due ulteriori casi isolati, uno sintomatico e uno asintomatico.
L’allarme delle autorità sanitarie
“La situazione è costantemente seguita dalle autorità sanitarie, sia a livello nazionale che locale“, ha spiegato Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’ISS. “Al momento non ci sono segnali di allarme imminente, ma è fondamentale non abbassare la guardia. Invitiamo tutti a rispettare le misure preventive: evitare i ristagni d’acqua dove si riproducono le zanzare, usare repellenti e protezioni, e soprattutto consultare il medico in caso di febbre, specie per le persone fragili e anziane“, conclude.